martedì 21 febbraio 2012

Progetto d'esame: Milano moves along.

Adoro fotografare i passanti.
Il "passante" è un soggetto estremamente interessante. E’ un individuo carico di pensieri di ogni tipo, con la testa nel proprio ed esclusivo mondo.
E’ proprio una vera e propria passione, nata un pomeriggio dello scorso luglio a Copenhagen.
Ricordo che ero seduta su una panchina a mangiare una cupcake della pasticceria lì vicino. Ero in una piazza vicino al palazzo reale, a riposarmi ascoltando un concerto di musica jazz. In quella settimana c’era nella capitale danese il festival del jazz, e ad ogni ora e in ogni angolo della città c’erano musicisti che attiravano piccole folle di danesi.
E ricordo di aver cominciato a scattare: prima la curiosa bicicletta/passeggino di un papà, poi un ragazzo che portava nel “carrello” della sua bici la sua compagna, per poi passare a mettere a fuoco non più biciclette ma i volti della gente che c’era intorno alla mia panchina, bambini, adulti, anziani.
Era il mio primo giorno a Copenhagen, ci sarei stata altri 8 giorni. Tra le mie foto scattate in città, nessuna riguarda monumenti o edifici, solo gente bionda/rossiccia, con le espressioni più disparate e curiose.

Un’altra mia “mania” è scattare con tempi lunghi. Fin da quando ho avuto in mano una reflex ho sempre voluto sperimentare con i tempi lunghi. Trovo bellissimo poter intrappolare il movimento in uno scatto.

Per questo motivo ho voluto unire le due cose e quindi costruire il mio progetto d’esame intorno alla figura dei passanti, delle persone che camminano, quindi in movimento.
E quale miglior soggetto se non i Milanesi? Con la loro camminata veloce piena di pensieri e storie fanno di Milano una location adattissima per il mio progetto. 


Fotocamera usata:
Nikon D5000

Obiettivi usati:

Nikkor 18 -105 VR
Nikkor 50 1.8D
























Inoltre ho realizzato un timelapse sempre sullo stesso argomento: usando sempre fotocamera e cavalletto, e sfruttando l'intervallometro della Nikon, ho potuto scattare circa 200 foto per ogni inquadratura, con un tempo abbastanza lungo per evidenziare le scie dei passanti e un intervallo d 1 secondo tra uno scatto e l'altro.